Le indicazioni di Alessandro de Guelmi per una frequentazione informata e sicura
Angela Trawoeger
Ideatrice, fotografa e content manager
Alessandro de Guelmi
Con il progetto Life Ursus, l’orso bruno è tornato a popolare prima le montagne del Trentino e poi quelle del Lago di Garda. Il progetto ha previsto la reintroduzione di 10 orsi provenienti dalla Slovenia nel Parco Adamello Brenta per evitarne la completa estinzione e diffonderli su tutto il territorio delle Alpi. Oggi la popolazione di orsi sul territorio è stimata intorno ai 100-130 individui. Si tratta di un stima poco veritiera per la mancanza di monitoraggi accurati.
L’orso bruno fa parte della ricchezza del Trentino e della sua biodiversità e il suo futuro è fortemente legato allo sviluppo di una cultura di coesistenza con l’uomo.
Conoscere il comportamento degli orsi e rispettare le buone regole di condotta è fondamentale per evitare incontri rischiosi e contribuire a una convivenza armoniosa.
Per approfondire questo tema, ho incontrato Alessandro de Guelmi, ex veterinario provinciale e uno dei massimi esperti nella gestione degli orsi in Italia con una lunga carriera dedicata alla fauna selvatica.
Del Dottor de Guelmi mi ha colpito la passione, il carattere e la determinazione nel promuovere informazioni accurate e un approccio equilibrato alla gestione degli orsi, basato su dati scientifici e rispetto per l’ambiente.
Conoscere l’orso
L’orso è un plantigrado schivo, solitario e molto intelligente ma è anche un animale curioso con una spiccata capacità di apprendimento e adattamento.
Partner
L’orso corre raggiungendo i 50 km/h, nuota e arrampica con facilità; olfatto e udito sono ben sviluppati ma la vista è mediocre.
Il maschio adulto può raggiungere una statura di 2,20 metri e un peso di 300 kg.
Gli orsi si alzano su due zampe principalmente per vedere meglio, annusare e sentire. Questo comportamento non è un segno di aggressività. Gli orsi si affidano molto al loro olfatto, che è dieci volte più potente di quello di un cane, per raccogliere informazioni su ciò che li circonda.
L’orso è un onnivoro, un opportunista alimentare che si nutre di una vasta gamma di piante, frutti, piccoli animali e resti di carcasse. Gli orsi tendono a evitare l’uomo ma possono avvicinarsi alle zone abitate in cerca di cibo, soprattutto se attratti da rifiuti e avanzi alimentari.
Persino un semplice torsolo di mela può attirare un orso e condizionare il suo comportamento poiché associa l’odore del cibo all’uomo, portandolo ad avvicinarsi ai sentieri e alle zone abitate. La ricerca del cibo e la disponibilità di risorse infatti possono modificare le loro abitudini alimentari.
Dove vivono gli orsi, come si muovono e cosa cercano
Gli orsi bruni europei prediligono habitat con abbondante copertura vegetale che offre loro protezione e risorse alimentari. Le tane, posizionate normalmente in luoghi ripidi e poco frequentati, possono trovarsi in anfratti preesistenti che vengono adattati dall’orso. Ogni orso ne conosce alcuni che sceglie di anno in anno secondo le proprie necessità.
L’orso è un grande individualista e trascorre la sua vita da adulto quasi completamente in solitudine; il suo comportamento è determinato dalle proprie esperienze personali che elabora a livello cerebrale e trasforma in comportamenti estremamente diversificati. Ogni orso ha di conseguenza un comportamento diverso.
I maschi adulti tendono a esplorare territori più vasti rispetto alle femmine, che spesso rimangono nelle zone in cui sono nate.
Per evitare che gli orsi diventino confidenti e pericolosi, è fondamentale non lasciare nulla nel bosco, nemmeno avanzi che consideriamo innocui. Le nostre montagne forniscono tutto il necessario per la loro sopravvivenza senza che debbano dipendere dagli scarti alimentari.
Escursioni al Lago di Garda con le guide del posto
Come comportarsi in caso di incontro
L’orso è indubbiamente pericoloso, ma il rischio concreto che possa nuocere all’uomo è estremamente basso, ricorda de Guelmi.
Dal 2000 al 2015 in Europa si sono registrati 291 attacchi di orso. La stragrande maggioranza degli attacchi ha coinvolto uomini, adulti, soli che si muovevano veloci e in silenzio nei boschi. Non c’è stato alcun attacco di tipo predatorio, questo indica chiaramente che l’orso non vede l’uomo come una preda. (Brown bears attacks on humans – G. Bombieri e coll.)
Il plantigrado manifesta generalmente una sostanziale indifferenza per l’essere umano e la quasi totalità degli incontri si risolve con la fuga dell’orso, generalmente ancor prima di poterlo vedere.
Evitare l’incontro
L’orso non sopporta di essere colto di sorpresa, quindi è importante avvertirlo della tua presenza con rumori secchi e decisi, non in continuazione.
Quando cammini in zone con poca visibilità, un colpo di tosse, una parola o il rumore dei bastoncini da trekking sono normalmente sufficienti per far allontanare l’orso. Segui sempre i sentieri, non lasciare avanzi di cibo e tieni il cane al guinzaglio: sono misure preventive essenziali.
È consigliabile essere in gruppo e parlare a voce normale per segnalare la tua presenza. Se ti muovi nel bosco da solo o da sola, devi essere particolarmente vigile e capace. Lasciare i sentieri battuti e addentrarti nelle aree meno frequentate aumenta le probabilità di un incontro ravvicinato.
Cosa fare se si avvista un orso
Se avvisti il plantigrado da lontano, è fondamentale non avvicinarti e non restare nei paraggi. Ammira l’orso da una distanza sicura e apprezzane la presenza: è il comportamento più corretto. De Guelmi ricorda che, per quanto possa essere un momento emozionante, non bisogna mai trattenersi per fare foto o video. Mantieni l’attenzione sulla situazione, evitando movimenti bruschi e isterici.
Non seguirlo, nemmeno se sei in automobile.
Cosa fare se si incontra un orso da vicino
Nel raro caso di un incontro ravvicinato con un orso, fermati, mantieni la calma e non gridare. Parla con tono moderato ma deciso, non alzare le braccia e non tirare sassi o bastoni. Allontanati lentamente senza dare le spalle all’orso.
È importante non scappare, poiché la fuga potrebbe indurlo a inseguirti.
Se l’orso mostra segni di aggressività attraverso vocalizzi, soffi o zampate a terra, allontanati lentamente senza perdere di vista l’animale. Se invece ti corre incontro con atteggiamento aggressivo, resta immobile e non gridare.
Se si avvicina ulteriormente e il contatto è inevitabile, l’ultima risorsa è sdraiarti a terra a pancia in giù, con il viso verso il terreno e le mani intrecciate sulla nuca. Rimani immobile in questa posizione fino a quando non hai la certezza che l’orso se ne sia andato.
Appena possibile segnala l’accaduto alle autorità chiamando il 112.
Partner
Conservazione e rispetto dell’habitat
I media tendono a enfatizzare i pochi orsi problematici, ignorando la maggioranza che non crea problemi. Questo distorce la percezione pubblica e aumenta la paura verso questi animali.
Lasciarsi guidare dall’ansia è sempre controproducente.
Un buon modo per continuare a godere del bosco è frequentarlo in modo più consapevole.
È sempre stato fondamentale avere un approccio rispettoso e informato quando siamo in montagna, ora lo è ancora di più. Conoscere il comportamento degli orsi e sapere cosa fare in loro presenza ci aiuta a godere della natura in sicurezza, rispettando al contempo la fauna selvatica.
De Guelmi sottolinea che entrare in un bosco sapendo della presenza dell’orso ci fa sentire ospiti, piuttosto che padroni. Questo approccio più umile ci aiuta a superare l’antropocentrismo e ad avere un atteggiamento più consapevole e rispettoso.