Arrampicare in ambiente selvaggio d’alta montagna
Davide Fambri
bici, scialpinismo e parapendio
Percorso: Sentiero 654 – val delle Pree – attacco via A.Molinaroli – vetta delle Buse – rifugio Telegrafo – sentiero 654
Nonostante il lungo avvicinamento, che si svolge in un ambiente maestoso con splendidi scorci, la via alpinistica A.Molinaroli merita di essere scalata almeno una volta.
La zona è poco frequentata e l’ambiente selvaggio d’alta montagna in cui è inserita non ha niente da invidiare al Brenta e alle Dolomiti.
La roccia è per lo più solida e compatta tranne in alcuni tratti dove bisogna scegliere le prese con cura.
La via è ben protetta con soste e ancoraggi solidi.
Mappa e traccia GPS fino all’attacco della via
Materiale e informazioni tecniche
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Via alpinistica
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Difficoltà
V-
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Sviluppo
170m
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Tempo di salita
2 ore dall’attacco
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Esposizione
parete nord della vetta delle Buse (2156mt), nella valle delle Pree, circo del Telegrafo sul Monte Baldo
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Condizioni
via ben protetta e risistemata di recente, protezioni e soste solide. Nonostante rimane pur sempre una via alpinistica, portarsi una serie di friend
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Materiale
nda (normale dotazione da alpinismo)
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Primi salitori
Franco Coltri e Beppe Vivaldi nel 1989
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Difficoltà
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informazioni generali
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Partenza
Val Trovai
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Arrivo
Val Trovai
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Percorso
Sentiero 654 – val delle Pree – attacco via A Molinaroli – vetta delle Buse – rifugio Telegrafo – sentiero 654
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Lunghezza
10 km
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Dislivello – ascesa/discesa
1157m /1157m
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Quota massima
2156m
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Tempo
8 ore
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Difficoltà
medio
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Partenza
Partner
Descrizione della via alpinistica
1° tiro: 45m (8 fix, 3 chiodi – friend e cordini per spuntoni)
Si sale per alcuni metri seguendo gli evidenti spit rossi, puntando e superando un piccolo strapiombo. Si raggiunge la fessura sulla placca che si segue fino a un piccolo diedro, lo si supera e si sale in verticale mantenendosi alla sinistra del diedro fino a un comodo e ampio terrazzo dove si trova una solida sosta.
2° tiro: 30m (4 fix, 3 chiodi – friend)
Si segue in verticale l’evidente placca, restando alcuni metri a destra del grande diedro fino a una solida sosta.
3° tiro: 30m (4 fix, 1 golfaro)
Si sale in verticale per alcuni metri fino a giungere su una grande cengia parallela alla parete, si punta dritti verso il camino (chiodo ad anello cerchiato di rosso) e lo si sale in opposizione fino alla sosta dentro al camino.
4° tiro: 45m (3 fix, 3 chiodi, 1 golfaro)
Ci si alza in verticale sopra alla sosta e si sale in obliquo verso sinistra fino ad una cengia con un evidente golfaro contraddistinto da un bollo rosso (ultima protezione). Si continua ancora per circa 10 metri, passando a destra del golfaro e poi in obliquo verso sinistra (integrare le protezioni con un paio di friend) fino ad uscire su una larga cengia erbosa dove finisce la via.
Sosta con libro di vetta e bandierine tibetane.
Rientro
Per il rientro si risalgono i risalti erbosi fino ai prati sovrastanti, si raggiunge a sinistra la vetta delle Buse (2156mt) e ci si ricongiunge al sentiero che porta al rifugio Telegrafo a sinistra. Si scende per il sentiero 654 che si ricollega al sentiero d’avvicinamento.
Come raggiungere l’attacco della Via Alpinistica
Accesso
In macchina, dall’abitato di Castello si sale per la ripida Punta Veleno (indicazioni per Zignago-Prada) fino a quota 1006 mt dove la strada inizia a spianare. Parcheggiare sulla destra in prossimità di uno spiazzo sterrato dove passa un canale di scolo per l’acqua.
Avvicinamento
Si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata fino a trovare sulla sinistra l’inizio del sentiero 654 (indicazioni per Telegrafo e ferrata delle Taccole).
Si segue il sentiero fino ad arrivare su una strada bianca. Si gira a sinistra, poi subito a destra per riprendere il sentiero 654 che sale a tornanti e attraversa un grande prato.
Si svolta a destra lasciando la strada più larga. Si sale fino al bivio e si prende la destra passando in costa a un tratto roccioso. Si risale la val delle Pree fino al bivio, prendere la destra con indicazioni per la ferrata delle Taccole e seguire il sentiero in costa sotto al risalto roccioso che vi porta da sinistra a destra della vale. Si risale la traccia di sentiero tra i ghiaioni sotto la parete rocciosa fino a un grande masso dove si vede l’attacco delle vie segnalate da tre bolli rossi.
La via alpinistica d’inverno
Non è fattibile per la presenza di neve
Le nostre dritte
- Nel complesso la gita è lunga e faticosa, fai una pausa al rifugio Telegrafo G.Barana. Il rifugio è gestito dai ragazzi di Equipe Natura e i piatti che ti propongono sono gustosi
- Nelle giornate più calde parti presto per affrontare l’avvicinamento al fresco
- La via è esposta a nord e la parete è molto fredda. Anche nelle giornate estive più calde portati una giacca a vento e felpa.