Parliamo di sport, natura, consapevolezza e benessere con l’insegnante di yoga Paola Ruffini
Angela Trawoeger e Paola Ruffini
Lo sport in mezzo alla natura è scoperta ed esplorazione. Se è da un po’ che ci leggi sai già che per noi ogni momento passato nei boschi, davanti a un panorama di vetta o a surfare in mezzo al lago è un’opportunità per conoscerci meglio e sentirci più vivi.
Facciamo sport per sfogarci, per staccare la spina, per fare il pieno di nuova energia e per riposare. A un certo punto però succede che il tempo e i pensieri si fermano e ci sentiamo liberi completamente assorbiti dal momento presente. È una forma di meditazione? Succede perché siamo connessi alla natura?
Qualche mese fa ho avuto il piacere di conoscere Paola, un’insegnante di yoga e istruttrice del Metodo Buteyko, amante della Natura come noi. Paola ha vissuto e studiato in Germania per 8 anni provando stili di yoga sia statici e meditativi, che dinamici e sportivi specializzandosi in uno stile Vinyasa caratterizzato da movimenti fluidi coordinati con il respiro. Dal 2021 vive e insegna yoga a Malcesine sul Lago di Garda.
Le ho chiesto di più sullo yoga e la meditazione, per comprendere meglio il legame fra noi e la natura anche attraverso lo sport e le discipline che insegna.
Ciao Paola, si può paragonare lo stato di assenza di pensieri che si prova durante lo sport alla meditazione?
Direi di si. Il momento che hai appena citato mi riporta al secondo verso dello Yogasutra, cioè quello che Patanjali, il padre dello yoga, descrive come il controllo delle oscillazioni della mente.
Siamo spesso iperstimolati e con la mente in continuo movimento. Ci interroghiamo, per esempio, su come ci siamo comportati con un amico, su come risolvere un problema o anche banalmente su cosa preparare per cena. Questo flusso continuo di pensieri non ci permette di vivere il momento presente in maniera consapevole.
Quando la mente è in movimento ci identifichiamo con i nostri pensieri, ma noi non siamo i nostri pensieri e lo yoga ci aiuta a superare questa identificazione. Con la mente quieta, invece, sperimentiamo pace e benessere.
Vivere nel qui e ora cambia l’esperienza e l’approccio con la natura, quindi anche il modo di praticare lo sport. Mentre cammino in un bosco ad esempio posso pensare alla prestazione sportiva e alla meta finale, oppure posso godermi il viaggio osservando i colori e le forme del bosco o ascoltando i suoi suoni. È proprio così che pian piano si impara a rallentare e a vivere la natura sentendo di farne parte davvero.

Lo Yoga cos’è?
La parola yoga deriva dal sanscrito e letteralmente significa unione, ma anche unità e unicità. In termini spirituali si intende l’unione della coscienza individuale con quella universale.
Si tratta di un viaggio lungo e profondo che Patanjali riassume in 8 punti: i principi etici e morali verso noi stessi e gli altri (Yama e Niyama), le posizioni fisiche (Asana), il controllo del respiro e delle energie (Pranayama), il controllo dei sensi (Pratyahara), la concentrazione (Dharana), la meditazione (Dhyana) e infine l’illuminazione (Samadhi).
Nello yoga che pratichiamo in occidente di questi 8 punti si sono affermati soprattutto l’Asana, il Pranayama, e il Dhyana. Molti di noi si avvicinano infatti allo yoga affascinati dalle posizioni fisiche e praticando scoprono che c’è molto di più.
Lo Yoga è una disciplina che non smette mai di insegnare. Aiuta a conoscerti, a superare i tuoi limiti e a lasciare andare quello che non ti serve più. Rimette in equilibrio gli eccessi, dona armonia e benessere.

C’è un legame tra lo yoga e la natura?
Sicuramente. La filosofia dello yoga chiama al rispetto, all’inclusione e a un principio di gratitudine verso Madre Natura.
Il distacco dalla natura per l’uomo è deleterio, e la pratica regolare dello yoga ci aiuta a comprendere che noi siamo natura e in questo momento storico abbiamo bisogno di riconnetterci con lei. Dovremmo infatti ricordarci che il mondo non ruota intorno a noi.
Il legame con la natura è presente anche sul piano fisico: nelle asana troviamo il radicamento, l’equilibrio, la stabilità e la leggerezza. Pensiamo ad esempio alla stabilità nella posizione della montagna o al radicamento e la spinta verso il cielo nella posizione dell’albero.
Vieni a fare yoga con noi alla 360 Path Cleanup, la giornata ecologica firmata 360gardalifeCosa sono le asana e a cosa servono?
Le asana sono le posizioni del corpo durante lo yoga.
Ogni asana agisce sia sul piano fisico che mentale; alcune posizioni ci danno più energia, altre invece ci aiutano a rilassare, altre ancora a mantenere la concentrazione e a trovare stabilità, forza ed equilibrio.

Gli inarcamenti, per esempio, aiutano per la postura e hanno un effetto immediato sull’umore, dando molta vitalità. I piegamenti in avanti invece allungano le catene posteriori e sono ottimi di sera o se hai bisogno di rilassarti durante la giornata. Le torsioni fanno bene per la muscolatura della schiena e sono depurative ma possono buttare fuori emozioni nascoste o non risolte.
Ci parli un po’ della meditazione?
Sfatiamo il mito di dover rimanere a gambe incrociate e occhi chiusi, immobili per delle ore anche sotto l’acqua se si mette a piovere.
La meditazione è per tutti, basta trovare una posizione comoda e stabile (va benissimo anche stare seduti su una sedia) e prendere consapevolezza del presente. Per fermare la mente e smettere di proiettarsi in altri tempi ci son vari modi: ci si può per esempio affidare all’ascolto del respiro o a delle visualizzazioni, si possono recitare dei mantra o seguire delle meditazioni guidate.
Basta la costanza di pochi minuti al giorno per sentire i primi benefici; la meditazione migliora la concentrazione, la memoria, libera la mente, abbassa lo stress e gli stati ansiosi, dà sollievo dai dolori cronici, aiuta a dormire meglio e a entrare in contatto con il nostro io più profondo.
Con la meditazione la mente diventa calma e silenziosa e si raggiunge uno stato di pace che con un po’ di pratica riusciamo a provare per tutta la giornata.
Qual’è il ruolo del respiro nello yoga?
È fondamentale. Oggi la maggior parte degli adulti respira male senza rendersene conto. Ben venga uno stile di vita sano con attenzione al movimento e alla dieta, ma si parla ancora troppo poco di respiro. Eppure senza respirare restiamo in vita solo pochi minuti.
La respirazione yogica è estesa, lenta, regolare ed efficiente.
Oltre che ad agire sugli stati emotivi e a calmare la mente, un buon respiro aiuta la digestione, il cuore e il buon funzionamento del diaframma; inspirando ed espirando correttamente i tessuti ricevono più ossigeno e si purificano, i muscoli sono più flessibili, le prestazioni sportive migliorano evitando il fiato corto.
Nelle mie lezioni di yoga uso anche gli esercizi del metodo Buteyko per rieducare il respiro e mantenere un corretto rapporto tra ossigeno e anidride carbonica nel flusso sanguigno. Questi facili esercizi sono molto utili anche per chi soffre d’asma o di problemi respiratori come il long covid.
Praticare Yoga e meditazione quindi aiuta a migliorare anche la prestazione sportiva?
Sì, certo. Lo yoga allena la forza, l’equilibrio, la flessibilità, l’agilità e la resistenza e aggiungerlo all’allenamento porta molti benefici. Con lo yoga inoltre impariamo a sentire il movimento del corpo nello spazio e questa consapevolezza sensoriale aiuta a migliorare la prestazione.
Come si inizia a fare Yoga e quali sono gli errori da evitare?
Il mio consiglio è di iniziare con una persona esperta che ti sappia guidare, sostenere ed aiutare. Un buon insegnante di yoga non ti scoraggia con asana troppo complicate e allo stesso tempo ti insegna a raggiungerle senza farti male e rispettando il tuo corpo, guidandoti con gentilezza e provando ad allargare la tua zona di comfort.
Nelle lezioni di yoga non ci sono confronti o competizioni, lo sguardo è rivolto verso il viaggio interiore.