Dove e quando si trovano le zecche in montagna, cosa fare prima, durante e dopo un’escursione

Angela Trawoeger
Ideatrice, fotografa e content manager
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Noi che andiamo per monti, a partire dalla primavera, dobbiamo fare i conti con la zecca.
Negli ultimi anni ce ne sono sempre di più e se frequenti la montagna con regolarità molto probabilmente le hai già viste camminare sui vestiti o te ne sei trovata qualcuna nella pelle.
Io me le son prese spesso; qualche anno fa me ne son portata a casa ben sette in un colpo solo. Negli anni ho letto e sentito di consigli e rimedi di ogni tipo, così in aprile ho partecipato a un interessantissimo incontro organizzato dalla Commissione Sentieri e dalla Commissione Medica della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) in collaborazione con la Società Italiana di Aracnofilia.
Carlo Maria Legittimo, presidente dell’Associazione Italiana di Aracnofilia e la dottoressa Antonella Bergamo, presidente della Commissione Medica SAT, hanno parlato di natura e abitudini del parassita, diffusione, modalità di contatto, consigli pratici per la prevenzione, aspetti medici e sanitari conseguenti la puntura da zecca.
In questo articolo ti scrivo delle cose più importanti che ho sentito, di quelle che ancora non conoscevo e dei miti da sfatare.
Cos’è una zecca e quanto vive
La zecca è un arachnide parente stretto di acari, ragni e scorpioni che si nutre di sangue e può portare patologie da un organismo all’altro; si attacca all’ospite, poi si fa cadere nella vegetazione e aspetta il passaggio di un altro essere umano o animale per potersi nutrire di nuovo e cambiare stadio.
Il ciclo vitale della zecca può durare anni e si sviluppa in tre stadi: larva, ninfa e adulto. La bella notizia quindi è che ogni zecca, a differenza delle zanzare, si attacca solo tre volte (quattro se femmina), la brutta notizia invece è che una zecca infetta trasmette le malattie anche alle uova ed è portatrice di patologie per tutta la sua vita.
Dove si trovano le zecche dei boschi?
Ci sono diverse specie di zecche ma quella che interessa per la maggiore a chi va in montagna è la Ixodes Ricinus, anche conosciuta coma la zecca dei boschi.
In Italia la zecca dei boschi è segnalata in tutte le regioni e prevalentemente nell’arco alpino e nell’Appennino. Si attacca a molti tipi di animali, si accontenta di ogni tipo di sangue, ha alto potere patogeno, incuba e trasmette la TBE (Tick Borne Encephalitis) e la Borrelia (Morbo di Lyme).
Fino a qualche anno fa si trovavano fino ai 1500 metri di quota ma con il riscaldarsi delle temperature le possiamo trovare fino a 2000 metri. La Ixodes Ricinus si trova in ambiente naturale, ha bisogno di umidità, calore e vegetazione; si apposta sia di giorno che di notte aspettando il passaggio dell’ospite per potersi fissare.
La sua presenza dipende dalla disponibilità di ospiti.
In quale periodo dell’anno abbiamo più possibilità di essere punti?
Le zecche vivono tutto l’anno e la loro presenza è vincolata dalle temperature, dall’umidità e dalla stagionalità. La larva e la ninfa sono più attive in primavera e in autunno, mentre la zecca adulta non ha picchi di presenza così significativi.
Come si possono evitare le punture di zecca?
Ecco qualche consiglio molto utile per evitare di essere punti.
- Parti da casa con scarpe chiuse, maglie e pantaloni lunghi, un berretto; metti la maglia dentro ai pantaloni e l’estremità del pantalone dentro alla calze.
- Indossa abiti chiari per individuarle prima.
- Usa repellenti idonei per zecche e per uso umano a base di Icaridina o Permetrina, anche sui vestiti e sullo zaino.
- Evita di camminare nella vegetazione, stai al centro dei sentieri ed evita di strusciare contro la vegetazione lungo i margini; non andare nei prati con l’erba alta e non sederti direttamente sull’erba.
- Non lasciare lo zaino o altri accessori direttamente sull’erba o sul bordo del sentiero.
- Scuoti coperte o felpe se le hai stese sull’erba.
- Prima di entrare in casa spazzola lo zaino e gli indumenti.
- Al ritorno controlla accuratamente il corpo con l’aiuto di un’altra persona per le zone difficilmente esplorabili; ispeziona con particolare attenzione ascelle, inguine, gambe, ombelico, collo e testa. Non trascurare il cuoio capelluto.
- Fai una doccia molto calda per rimuovere le zecche non ancora attaccate.
- Se hai il cane trattalo con prodotti repellenti contro i parassiti esterni (collari, spot-on) e ispeziona periodicamente il tuo animale, in particolare al rientro dalle passeggiate. Nel cane le zecche si localizzano di preferenza sul muso, sul bordo e all’interno del padiglione auricolare, alle ascelle, all’inguine e sull’addome.
Cosa fare in caso di puntura?
Non tutte le zecche sono infette, quindi niente panico!
Una zecca impiega dai 30 minuti alle 4 ore per ancorarsi alla cute e inizia a nutrirsi dopo 18-24 ore.
Bisogna rimuoverla con delle pinzette quanto prima, senza ucciderla, schiacciarla o romperla facendo attenzione ad estrarla correttamente. Bisogna prenderla nella parte più coriacea, la più dura, la più vicina alla pelle ed estrarla tirando verso l’alto SENZA RUOTARE. Sì, senza ruotare.
Il rostro, l’organo che la zecca usa per attaccarsi, ha dei dentelli retroversi che usa per immobilizzarsi e per resistere alle sollecitazioni dell’ospite. I dentelli non hanno un senso di rotazione, resistono cioè alla trazione e non alla rotazione.
Una volta estratta è sufficiente ucciderla, senza doverla bruciare.
Disinfetta la cute e la pinzetta con un antisettico.
Quali malattie portano le zecche?
Le zecche sono pericolose se nella popolazione selvatica ci sono i patogeni. L’uomo per loro infatti è un incontro fortuito.
Le zecche sono in grado di trasmettere diverse malattie, tra cui la Borrelia, o Morbo di Lyme e l’encefalite da zecca, o TBE.
Il Morbo di Lyme è di origine batterica, si manifesta in ritardo rispetto alla puntura e, se non curata subito, a lungo termine può portare problemi cardiaci e neurologici.
La TBE invece è una malattia virale acuta del sistema centrale nervoso. Per la TBE esiste un vaccino che ha una copertura di 3 anni. Le dosi sono tre; l’intervallo tra la prima e la seconda è di 1-3 mesi, tra la seconda e la terza invece è di 9-12 mesi.
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Cosa fare dopo la rimozione?
Nei 30 giorni successivi alla puntura controlla l’area cutanea colpita dal morso per la comparsa della chiazza rossastra della malattia di Lyme che si manifesta tipicamente come un alone roseo che si allarga in senso centrifugo.
Presta attenzione alla comparsa di affaticamento, febbre, malessere, mal di testa, dolori muscolari e se hai dubbi o sintomi anche solo vaghi, rivolgiti a un medico.
I miti da sfatare
- Le zecche muoiono d’inverno
Sono più attive in primavera e in autunno, ma non muoiono durante i mesi freddi - Le zecche saltano dagli alberi
Vivono nei primi 50 centimetri dal terreno e le incontriamo prevalentemente con le gambe. A volte arrivano al massimo ad un metro e mezzo nei cespugli. - Trasmettono malattie solo in primavera
Se sono infette, lo sono ad ogni stadio e per tutta la vita - Devono essere estratte ruotando in senso orario
I dentelli dell’ipostoma non hanno un senso di rotazione e ruotando durante l’estrazione rischiamo di spezzarla. - Bisogna bruciarle
È folclore. Basta ucciderle. - L’olio e il sapone le soffoca e le fa staccare
La zecca si sentirebbe irritata rigurgitando ed aumentando le secrezioni salivari. - Depongono le uova sotto la pella
Le zecche depongono le uova dopo l’accoppiamento, è una falsa credenza che viene dagli acari della scabbia. - Per allontanarle servono gli ultrasuoni
Gli ultrasuoni sono di dubbia utilità e non esiste una prova scientifica che ne confermi l’efficacia
Cosa faccio dopo un’escursione
Appena arrivo a casa mi faccio subito una doccia calda lavando anche i capelli, controllo tutto il corpo in modo accurato facendomi aiutare e prestando attenzione a non confondere le zecche con dei nei.
Se non ho tempo di spazzolare subito i vestiti e lo zaino, li lascio fuori casa.
Nel gruppo ci avvertiamo subito se qualcuno di noi viene punto o trova una zecca sui vestiti.
In caso di puntura, dopo l’estrazione controllo con cura che sia uscita anche la testa, disinfetto la cute e uccido la zecco schiacciandola in un fazzoletto che butto nel water.
Mi segno la data del morso sul calendario e controllo i punti di estrazione prestando attenzione ai sintomi per un mese.
L’evento della SAT
Rivedi l’intervento completo di Carlo Maria Legittimo e della dottoressa Antonella Bergamo se ti interessa conoscere di più sulle zecche, cosa fare in caso di sintomi e quando vaccinarsi.
Evento “Zecche: conoscerle e difendersi”Grazie SAT
Chiudo ringraziando la SAT per questa interessantissima serata e per lo splendido lavoro di valorizzazione del territorio montano.
La SAT è una sezione del CAI (Club Alpino Italiano) e conta in Trentino più di 25.000 soci. Si occupa della manutenzione di 5.500 km di sentieri in Trentino, garantisce l’ospitalità attraverso 34 rifugi d’alta quota, promuove attività culturali, organizza corsi d’alpinismo e iniziative nelle scuole.
Se ancora non la conosci fai un giro nel suo sito, leggi per bene di cosa si occupa e come funziona il tesseramento. I soci SAT partecipano alla vita associativa, ad escursioni, gite, incontri, eventi e corsi, hanno lo sconto nei rifugi e una copertura assicurativa che li tutela nelle attività di Sezione per il soccorso alpino, gli infortuni e la responsabilità civile.
Tesserandoti e partecipando alla vita associativa, sostieni la salvaguardia ambientale, ti avvicini alla montagna con consapevolezza e attenzione per te, gli altri e il territorio.